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News |
Il Parlamento europeo invita ad accogliere un concetto evoluto di famiglia
Risoluzione Parlamento europeo 9 giugno 2015
La risoluzione del Parlamento europeo del 9 giugno 2015 invita ad accogliere una visione di famiglia la cui composizione e definizione si evolve nel tempo, con la raccomandazione che le normative in ambito familiare e lavorativo siano rese più complete per quanto riguarda le famiglie monoparentali e genitorialità LGBT.
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Anche le coppie fertili ma affette da malattie genetiche trasmissibili possono accedere alla PMA
C. cost.
La Corte Costituzionale con la sentenza del 5 giugno 2015, n. 96, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del divieto di accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita da parte di coppie fertili portatrici di malattie genetiche trasmissibili accertate da apposite strutture pubbliche.
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Eutanasia: la Corte Edu detta le linee guida
Corte EDU
Con la sentenza del 5 giugno 2015, la Corte EDU ha stabilito che le autorità interne, nella loro discrezionalità, possono autorizzare l’eutanasia. Mentre, in mancanza di leggi nazionali, è necessario tenere conto della pregressa volontà del paziente.
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Il tribunale di Milano si pronuncia sul “divorzio breve”
Trib. Milano
Con la pronuncia del 28 maggio 2015, il Tribunale di Milano è il primo a dichiarare la cessazione degli effetti civili di un matrimonio dopo l’entrata in vigore della l. n. 55/2015.
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Nessun rimborso all’ex marito per il denaro speso per le migliorie sulla casa familiare in costanza di matrimonio
Cass. civ.
L’ex marito che abbia sostenuto, in costanza di matrimonio, delle spese per opere di manutenzione, addizioni e migliorie della casa adibita a residenza familiare, di proprietà esclusiva della moglie, non ha diritto ad alcun rimborso quando le predette opere siano avvenute in adempimento dell’obbligo di contribuzione di cui all’art. 143 c.c..
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Divorzio breve: la Sezione IX del Tribunale di Milano introduce il nuovo criterio di assegnazione dei procedimenti divorzili
Trib. Milano
La Sezione IX del Tribunale di Milano, con delibera del 25 maggio 2015, ha introdotto il criterio di assegnazione dei fascicoli di divorzio per «connessione ex lege 55/2015», con effetto immediato dal 26 maggio 2015, disponendo che la causa di divorzio venga assegnata al giudice investito della causa di separazione, ove ancora pendente, il tutto per garantire una gestione razionale ed efficiente (nonché celere) del contenzioso matrimoniale.
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Strasburgo condanna l’Italia per non aver tutelato i rapporti familiari tra nonni e nipote
Corte EDU
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che i nonni hanno il diritto di mantenere rapporti familiari con la nipotina e che le autorità interne hanno l’onere di intervenire rapidamente e in modo adeguato nella gestione del diritto di visita tra ascendenti e discendenti, favorendo la conciliazione familiare. Nel caso di inerzia delle autorità nazionali e di contraddittorietà delle pronunce, tali da prolungare la lontananza familiare, è certa la condanna dello Stato, che, così facendo, determina un danno morale ai nonni e ripercussioni gravi sulle persone coinvolte.
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Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge sul “divorzio breve”
L. 6 maggio 2015, n. 55
Si è concluso lunedì 11 maggio 2015, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il percorso che ha condotto all’emanazione della legge n. 55/2015 (cd. divorzio breve) che introduce nuove «disposizioni in materia di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio nonché di comunione tra i coniugi», in vigore dal 26 maggio 2015.
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Procura generale per convenzioni matrimoniali: se in dottrina manca un orientamento unitario la procura non è contraria all’ordine pubblico e il notaio non è sanzionabile
Cass. civ.
In assenza di un orientamento giurisprudenziale e dottrinale univoco, non possono essere considerate contrarie all’ordine pubblico le due procure generali attribuite dai coniugi per atto di notaio aventi ad oggetto la facoltà di stipulare una qualsiasi convenzione matrimoniale, a discrezione del procuratore.
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L’intollerabilità della convivenza anche se riguarda un solo coniuge legittima la separazione
Cass. civ.
Il Giudice può pronunziare la separazione giudiziale anche quando la condizione di disaffezione e di distacco spirituale si sia verificata in capo a uno solo dei coniugi, indipendentemente dalla volontà e dai sentimenti dell’altro, purché tale condizione abbia determinato l’intollerabilità della prosecuzione della convivenza, da valutarsi in senso oggettivo. L’abbandono della casa coniugale non costituisce motivo di addebito se collocata successivamente all'insorta intollerabilità della prosecuzione della convivenza, anche quando scatenata da motivi di carattere soggettivo
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