Tu sei qui
- Home ›
- Rubriche ›
- Giurisprudenza commentata
![]() |
Giurisprudenza commentata |
No al doppio cognome anche se il padre riconosce il figlio successivamente
Cass.civ.
La questione dell'attribuzione del cognome nell'ipotesi del secondo riconoscimento ad opera del padre non ha subito, nell'evoluzione del quadro normativo, una sostanziale modifica, in quanto con il d.lgs. 28 dicembre 2013, n. 154 è stato previsto che il figlio «può assumere il cognome del padre aggiungendolo, anteponendolo o sostituendolo a quello della madre».
Leggi dopo |
Revocazione della sentenza di divorzio congiunto in caso di doloso occultamento dei redditi
Cass.
Con il divorzio congiunto, così come con la separazione consensuale, si stipulano accordi di natura negoziale che, per i profili patrimoniali, si configurano come contratti, non rilevando che, in sede di divorzio, essi siano recepiti in una sentenza, necessaria solo per la pronunzia sullo status; il controllo del Giudice del divorzio sugli accordi rimane esterno.
Leggi dopo |
Gli atti conclusi dal curatore dei figli minori e loro qualificazione
Corte Giustizia UE
Un accordo relativo alla divisione dell’eredità di uno dei genitori concluso dal curatore dei figli minori per loro conto deve essere qualificato quale misura relativa all’esercizio della responsabilità genitoriale e non quale misura relativa alle successioni.
Leggi dopo |
Il beneficiario di amministrazione di sostegno conserva il diritto di chiedere la separazione dal coniuge
Trib. Milano
Il beneficiario di amministrazione di sostegno conserva il diritto di separarsi. La competenza funzionale ed esclusiva per la decisione in ordine alla designazione o meno di un curatore speciale al beneficiario che intende proporre la domanda di separazione (o di divorzio) compete al Giudice Tutelare..
Leggi dopo |
La Cassazione riconosce il vincolo del trust autodichiarato e applica l’imposta all’8%
Cass. civ.
L’atto denominato trust, funzionale, quoad effectum, all’applicazione di un regolamento equiparabile ad un fondo patrimoniale, va qualificato ai fini tributari come atto costitutivo di vincolo di destinazione, con le conseguenti assoggettabilità...
Leggi dopo |
La prolungata convivenza come coniugi impedisce la delibazione di sentenze ecclesiastiche di nullità matrimoniale
Cass. civ.
La “convivenza come coniugi”, protrattasi per almeno un triennio dalla data di celebrazione del matrimonio concordatario, impedisce la delibazione della sentenza ecclesiastica di nullità del vincolo, purché ritualmente eccepita nel giudizio davanti alla Corte d’appello e comprovata, ovvero non contestata dall’altra parte.
Leggi dopo |
Congedo parentale al marito anche quando la moglie non lavora
CGUE
La sentenza si occupa di interpretare le direttive 96/34/CE, concernente l’accordo quadro sul congedo parentale e 2006/54/CE, riguardante l’attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego.
Leggi dopo |
La funzione del processo minorile in caso di assoluzione dell’imputato
Trib. min. Bologna
L’art. 1, comma 2, d.P.R. n. 448/1988 individua nel “giudice” il soggetto deputato all’illustrazione all’imputato minorenne del significato dei vari passaggi procedimentali, nonché le ragioni delle decisioni. Complesso è individuare le modalità con le quali illustrare al giovane il contenuto della decisione assolutoria, specie se – come nel caso in esame – la stessa sia frutto di passaggi giuridici articolati, che non possono essere illustrati verbalmente, salvo una comprensione sommaria, all’esito della lettura del dispositivo dibattimentale.
Leggi dopo |
Casa familiare: l'assegnazione è opponibile anche ai terzi che abbiano acquistato prima del provvedimento del Giudice
Cass. civ.
Il convivente è detentore qualificato dell’immobile ed esercita il diritto di godimento su di esso in posizione del tutto assimilabile al comodatario, anche quando proprietario esclusivo sia l’altro convivente, che assume quindi la posizione di comodante.
Leggi dopo |
Competenza del tribunale ordinario e tribunale per i minorenni in merito alla responsabilità genitoriale
Trib. Milano
Il Tribunale di Milano, nella decisione in esame, applicando quanto espressamente previsto dal Legislatore per l'ipotesi di procedimenti di cui all'art. 330 c.c. non ha riconosciuto l'applicazione della c.d. competenza per attrazione del Tribunale ordinario, nonostante i coniugi avessero prestato acquiescenza ai provvedimenti emessi dal Tribunale per i Minorenni in merito all'affido e al collocamento dei minori.
Leggi dopo |